venerdì 27 febbraio 2015

Sbagliare è umano, perseverare è diabolico...

Gli anni che passano portano, o dovrebbero farlo, un po' di saggezza, esperienza e capacità di migliorare i propri limiti ed errori.
Io comincio a credere di avere, al contrario, una particolarissima dote: fare e rifare sempre gli stessi sbagli, senza possibilità di recupero.
Non sto parlando di cose grandi, o di errori particolarmente eclatanti, per carità! (quelli non mancano, ma evito di sbandierarli)
Sapete bene che in questo blog si parla (quasi) esclusivamente di maglia, al massimo di perline e poco altro. Ed è di questo che vi racconterò.

Ultimamente mi sono ripromessa di non fare grandi propositi che poi non sono in grado di mantenere, tipo che so, sperimentare la tecnica difficilissima, affrontare un modello improponibile ecc. ecc. L'unica cosa che mi sono detta è stata "cerca di non avviare più di un paio di lavori per volta". Già, perché soffro della "sindrome da cast-on compulsivo", cioè quando vedo un progetto che mi piace, apro l'armadio della vergogna (come lo chiama la mia amica Tanya), cioè quello dove ho stipato millemila gomitoli di lana, e una volta individuato il filato giusto, zac, avvio il lavoro. Peccato che questo succeda, mediamente, ogni 10/15 giorni, ma che il lavoro non proceda con la stessa velocità... Così, continuamente, mi trovo con vari modelli avviati, magari quasi dimenticati, e la casa che scoppia a causa di sacchettini, borsette, portalavoro e via discorrendo, con la sottoscritta che non trova mai un paio di punte o un cavo liberi perché ci sono sempre lavori in corso da qualche parte.
Ecco, avevo detto che "non più di due, promesso!"...
Ma, come sapete, il diavolo ci mette la coda e...
Immagine reperita sul web

Avete dato un'occhiata all'elenco dei lavori che ho sui ferri, nella colonnina di destra? Mi viene da piangere...
Immagine reperita sul web

Come ho fatto a cascarci ancora una volta? (domanda retorica)

Devo avere qualcosa di diabolico nel DNA... Non è possibile altra spiegazione :-)

A mia parziale discolpa posso dire che:
1. Zilver chocolate è il "progetto da borsetta", cioè quello che mi segue sempre, sul treno, nella sala d'attesa del dentista o del medico, in auto ecc. ecc. Occupa poco spazio, non serve seguire lo schema (già memorizzato) e quindi è il classico jolly tappabuchi
2. Five dollars in Paris...nearly è un progetto che Anna mi chiedeva da tantissimo tempo. Lo sto realizzando con una rocca da 500 gr. di Noble della Holst Garn che occupava spazio nell'armadio. L'ho avviato per pietà (nei confronti della figlia implorante) e per avere un po' d'ordine sui ripiani. Che diamine! quando ci vuole, ci vuole :-)
3. Le calze pizzosissime le ho avviate perché punta sul vivo nel mio orgoglio. Mi è stata lanciata una sfida e non sia mai che io non la raccolga!
4. Volée è il progetto di un workshop che sognavo da tanto, con la mia amica Antonella. Non potevo, proprio non potevo rinunciare, anche perché è stato il regalo di Natale (supergradito) della mia famiglia. Ecché, si rifiuta un regalo? Noooo
5. Fettuccine colorate è una maglietta che mi strizzava l'occhio da un po'. L'ho mostrata alle allieve del corso di Lazzate, che se ne sono innamorate. Valentina è stata contenta che la realizzassimo e quindi dovevo pur avviarla per mostrare alle mie donne il prototipo, o no?

Ecco, alla fine mi sono giustificata e assolta. In fondo non è del tutto colpa mia se ho così tanti lavori sui ferri...
Ma ditemi, sinceramente, sono la sola o mi trovo in buona e abbondante compagnia? :-)

6 commenti:

  1. Ma che domande fai... :D :D :D
    Il mondo è affollato da maniche dell'Avvio Compulsivo... ;)

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  2. con grande sforzo cerco di non cominciare lavori nuovi quando ne ho uno sul ferro....

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    1. Ti nominerò mia musa ispiratrice, allora!
      Penserò a te ogni volta che mi viene voglia di avviare un nuovo lavoro :-)

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  3. Ah ah, in questo siamo diametralmente all'opposto. Io devo iniziare un lavoro e lo devo finire, anche se mi fa schifo e proprio non mi piace (come mi è accaduto recentemente). Mi mette l'ansia avere più di un lavoro sui ferri e non ne ho uno da borsetta, vado in giro con tutto il lavoro anche se comporta l'uso dei ferri dell'8 e sembra una termocoperta! Ma alla fine la cosa importante è sferruzzare, in buona compagnia se possibile, tanto alla fine tutti i lavori arrivano alla fine.

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    1. Paola, tu sei il rigore fatto persona! Ti ammiro fin dal profondo del cuore, lo sai!
      Però c'è da dire che i tuoi lavori sono una taglia XS, i miei XXL... Vuoi mettere portarsi in giro 300 gr. di lana o 1 kg? :-)
      Concordo con te, in ogni caso, sull'importanza dello sferruzzo, possibilmente con le amiche, cosa che riusciamo a fare ancora troppo poco, ahimè!
      Ed è vero che, prima o poi, magari dopo mesi e mesi, ma tutti i lavori vengono chiusi...

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I vostri commenti sono preziosi per me. Lasciano una traccia tangibile del vostro passaggio e contribuiscono a rinsaldare l'amicizia. Grazie dunque per tutto quello che scrivete.

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