Intrigo

Fino a un anno fa mia figlia Benedetta snobbava la maglia. Veniva da cinque anni di liceo vissuti da dark convinta, total black, borchie, catene e via discorrendo.
L'aspetto era da dura, da tosta, con anfibi che pesavano chili e che erano sempre un problema negli aeroporti perché temevamo che suonassero al metal detector...
Ora quel look sembra lontanissimo. L'università le ha dato una consapevolezza di sé diversa e, come amo dire io, è diventata una donna. Ora indossa con la massima naturalezza tacchi da 12 centimetri che io, solo a vederla, sento dolere le caviglie... e, udite udite, apprezza i lavori fatti dalla mamma!
Dato che ha uno svantaggio notevole sulla sorella minore che mi ha sempre schiavizzata, costringendomi a lavorare per lei (non è vero, non credetemi, ho sempre lavorato più che volentieri per Anna!), Benedetta ora reclama la sua parte e caldo o non caldo, ho realizzato questo top del quale si è innamorata a prima vista e che ha voluto chiamare "Intrigo".
Purtroppo, non appena finito il lavoro, la macchina fotografica ci ha abbandonato per sempre e così ho rimandato le foto a data da destinarsi. Per fortuna i cellulari fanno anche foto decenti e, in attesa di quelle ufficiali, vi mostro queste.
La qualità non è delle migliori, ma credo che si veda abbastanza bene la lavorazione intrecciata sul dietro.

E questo, invece, è il davanti, che ho modificato rispetto all'originale lavorando le coppe a maglia rasata e non a legaccio, dietro suggerimento di Benedetta.

Per la cronaca dico che ho utilizzato un filato che avevo in casa, misto lino, cotone e viscosa. Ho lavorato il davanti (coppe escluse) con i ferri n. 3 e tutto il resto con i ferri 2.5. Non finivo più!!!