mercoledì 17 febbraio 2016

Fiori e intrecci

Mi sono resa conto con dispiacere che da tanto tempo non passo ad aggiornare questo blog. E' un vero peccato, perché qui ho trovato tante amiche che mi hanno seguita fedelmente e con pazienza e ho trovato fonte di ispirazione per moltissimi miei lavori.
Gli impegni fuori casa si sono moltiplicati negli ultimi mesi, come vi ho già descritto. E' una cosa molto bella, naturalmente, ma il tempo si riduce notevolmente.
Non voglio tediarvi però con le mie lotte contro lo scorrere delle lancette, ma voglio approfittare di questo momento di tregua per mostrarvi alcuni dei lavori che ho portato a termine nelle scorse settimane.
Come sempre quando si avvicina la fine dell'anno (2015) e nei primi mesi del nuovo, cioè in questo periodo, è tutto un fermento. Dapprima c'è una serie di lavori che "vanno assolutissimamente avviati e finiti" entro le feste.
Uno di questi è stato il maglione per mio nipote, era un regalo di Natale, che ho mostrato qui. Poi è stata la volta della maglia per mia figlia Anna. Ha avuto una storia travagliata perché dopo averla finita e cucita, mi sono accorta di un errore. Ho dovuto quindi disfare le cuciture e un bel pezzo del davanti, correggere e rifare!
Il risultato finale è stato apprezzato ma, ahimé, nemmeno indossato il giorno di Natale a causa dell'influenza...

Ho lavorato questo capo con 230 gr. di filato Oxford 3, finissimo, che ho messo doppio e a cui ho aggiunto un filo di lurex che in fotografia praticamente scompare.
Il modello si chiama Second Story Tee di Debbie O'Neill.
Finito questo ho avviato una stola, sempre per Anna. E' stata l'occasione per conoscere il filato Ande di Mondial. Un'alpaca molto morbida e calda. E' stato piacevole lavorarla. Il modello me lo sono inventato, partendo da un'avvio i-cord e lavorando una serie di tre rombi che si intrecciano alternati a sezioni a maglia rasata. Ho proseguito con i bordi laterali lavorati sempre i-cord e naturalmente ho chiuso i punti con la stessa tecnica, così non ho dovuto rifinire nulla.


Mi sono ripromessa di preparare lo schema di questa stola ma non so quando riuscirò a farlo. Abbiate, come sempre, pazienza e fiducia!
Durante le feste ho preparato anche i lavori per alcuni corsi di maglia. La piccola cappa, ad esempio, è uno di quelli, e ve ne ho parlato qui.
La mattina di Natale ho portato a termine anche una sciarpa per Benedetta. E' un lavoro che mi ha dato tante soddisfazioni. Intanto la tecnica: il punto brioche a due colori non lo avevo ancora provato ed è stato veramente bello e divertente lavorarlo. Poi i filati: ho abbinato un gomitolo di Kauni ad uno di Malabrigo Sock e il risultato mi è piaciuto particolarmente. Sia per i colori bellissimi della Kauni che per la morbidezza della Malabrigo. La scelta non è stata casuale. Benedetta non sopporta la lana cruda come è la Kauni e non l'avrebbe portata a contatto con la pelle. Ecco quindi che scegliere la Malabrigo per il rovescio della sciarpa si è rivelata la mossa vincente.
Lo schema è Rainbow's End di Nancy Marchant e questa la mia versione


Ora ho finalmente cominciato a lavorare per me. La soddisfazione maggiore viene dall'aver finito, dopo ben 362 giorni dall'avvio (avete letto bene, trecentosessantadue!) il cardigan Volée, che era stato avviato il giorno di S. Valentino del 2015 perché ne avevo assoluto e urgente bisogno... così assoluto e così urgente che l'ho finito solo ora... ma ne sono soddisfatta!
Naturalmente io non sono una modella e le foto impietose mettono in evidenza tutti i miei difetti, ma le pubblico lo stesso. A mia parziale discolpa posso dire che il capo andava ancora bloccato, l'ho fotografato appena tolto dai ferri.



Non è finita... Ora sui ferri ho due lavori. Il primo è un altro dei Wip infiniti. Si tratta di uno scialle, per la precisione il Marina Shawl, per il quale c'era in corso un KAL finito lo scorso mese di maggio. Io sono fuori tempo massimo, ovviamente. Ma ormai lo devo finire.



Naturalmente le mie amiche, più sagge di me, mi hanno consigliato di lavorare il filato Malabrigo Lace con ferri abbastanza grossi, tipo il 4 o il 5, per dare allo scialle una maggiore morbidezza e "apertura". No, io lo volevo lavorato fine fine perché amo complicarmi la vita e ho scelto ferri n. 2.5. Lascio a voi i commenti... e spero di finirlo per ferragosto.
Per ultimo, anche se non lo è come importanza, un gilet che sto improvvisando. Le figlie più grandi sono state in vacanza a Dublino un paio di settimane fa, e secondo voi cosa potevano portarmi?
Ecco qui il loro bottino, compresa la calamita con la pecorella sferruzzante...


Due di quelle tre matasse meravigliose sono già state lavorate. Speriamo che la rimanente mi basti per completare il capo, altrimenti dovrò acquistarne un'altra e trovare lo stesso bagno sarà un'impresa.

Ecco qui, sto mesi senza farmi sentire e poi scrivo fiumi di parole. Tra i buoni propositi per quest'anno cercherò di essere più costante e puntuale.
Buon knitting a tutte!



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