sabato 7 maggio 2016

La bella stagione è alle porte

Non so se capita solo a me o è esperienza condivisa: dopo i mesi invernali durante i quali indosso quasi esclusivamente capi scuri, neri o grigi, con le prime giornate di sole esplode una voglia irrefrenabile di colori, possibilmente chiari e i più disparati possibile.

Con alcune amiche sferruzzatrici ho inaugurato il 2016 andando a Romagnano Sesia a fare un po' di acquisti e, seguendo il loro consiglio, ho acquistato dei filati colorati che a gennaio mi sembravano un po' difficili da portare ma che ora, complice il sole finalmente arrivato, non sono più così fuori luogo, anzi!

Con il filato Alice di Mafil (cotone, seta e una percentuale di baby alpaca) ho realizzato una maglia per me. Durante la lavorazione mi sembrava che il colore fosse troppo giovanile, che non sarei riuscita a portarlo, ma ora che è finito sono veramente contenta della scelta.
Ho scelto uno schema, Marie, dal libro Knitting the perfect fit ma l'ho modificato per adattarlo al filato che è più sottile di quello proposto e soprattutto alla mia figura. Non mi si addiceva per nulla il triangolo che si sarebbe dovuto aprire da sotto il seno e che avrebbe messo in evidenza il mio punto debole.
Modello tratto dal volume Knitting the perfect fit
Così ecco che ho fatto un po' di calcoli, e il risultato delle mie modifiche è questo



Ormai non lo metterò fino a settembre perché le maniche lunghe le ho abbandonate (per fortuna!) e conto di perdere ancora qualche chilo per quell'epoca, così starà esattamente come lo voglio io.
L'ho lavorato bottom-up a pezzi e poi cucito e devo dire che dopo tanto topdown sto decisamente rivalutando i capi lavorati separatamente. Ora poi che ho imparato a cucire come si deve, le rifiniture non mi spaventano più e quasi quasi ci provo gusto.

Prossima tappa: finire una serie di lavori sospesi da mesi per affrontare i mesi estivi con la carica giusta e progettare i lavori per l'autunno/inverno.


2 commenti:

  1. ciao Elena, ti seguo ormai da un po' e quando ho letto che stai rivalutando i lavori a pezzi, non ti nascondo che sono rimasta un po' sorpresa!
    io lavora da poco il top-down e mi piace moltissimo non dover cucire, e poi, i capi li costrisco su di me....
    vorrei avere il tuo punto di vista.
    grazie

    ciao

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    Risposte
    1. Sono anni che lavoro capi topdown e li ho eseguiti con i diversi tipi di maniche: raglan, a giro, inserite o con il metodo contiguous. Sicuramente poter provare il capo mentre lo si realizza è un gran vantaggio, ma sto riscoprendo il gusto di progettare un capo nei dettagli, con l'aiuto della matematica. Mi piace fare i vari calcoli e verificare, mentre lavoro, che una volta pianificato il capo non devo più preoccuparmi di nulla, solo seguire lo schema. Addirittura quasi non controllo più se le misure sono esatte...
      Oltretutto ho imparato a cucire bene, in modo che le cuciture non si vedano, così non mi disturba affatto prendere l'ago e rifinire i miei capi. Oltretutto bisogna ammettere che le cuciture aiutano a "tenere" il capo in forma, a non permettere che si deformi.
      Detto tutto questo, non ho pregiudizi, lavoro secondo l'ispirazione del momento e secondo il tipo di capo che devo realizzare. Se faccio un abito le cuciture sono tas-sa-ti-ve, se faccio un gilet posso anche farne a meno. A volte lavoro topdown altre bottom up.
      L'importante è divertirsi!

      Elimina

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