mercoledì 19 marzo 2014

Tutto un buco

Ci sono lavori che ti prendono sin dall'inizio, li avvii sui ferri e in un battibaleno li hai finiti.
Ce ne sono altri che ti convincono sì e no all'inizio e dei quali poi ti innamori, trovandoli intriganti, soprattutto se sono un po' complicati.
Altri ancora, invece, ti piacciono da morire quando li vedi in foto o indossati da un'amica, quindi li avvii con grande entusiasmo, ma poi accantoni, perché lavorarli non ti dà quelle soddisfazioni che ti saresti aspettata.
Il capo che ho appena realizzato, e che con poca pochissima fantasia ho chiamato "Tutto un buco" appartiene a quest'ultima categoria.
Indossato dalla mia amica Tanya è stupendo. Portato da me, col mio fisico a mela e un bel 10 cm di altezza in meno rispetto a lei, fa tutta un'altra (brutta) figura.


Non amo lavorare il cotone, lo sapete. E ogni volta che lo compro poi mi ripeto "chi me l'ha fatto fare?". Vi basti dire che ho messo i punti sui ferri nel maggio dello scorso anno e l'ho finito ieri. Un'eternità!
Lo schema è molto ripetitivo e si memorizza facilmente, anche se bisogna dire che non concede distrazioni. Più volte ho dovuto disfare perché mi ero persa e avevo messo un gettato in più o in meno che faceva sballare tutto il disegno. Ma non è (solo) questo il motivo per cui l'ho lasciato fermo per mesi.
E' che proprio non mi piace lavorare il cotone! Non mi dà alcuna soddisfazione sentirlo scorrere tra le dita.
Amo la lana, che sento come un filato "vivo", con una sua personalità. Ci sono lane morbide, pelose, ruvide, secche, lisce... Ogni filato mi trasmette qualcosa di diverso, mi dice un po' della sua storia, della sua provenienza. Il cotone, invece... tace.
Mi sembra di lavorare la corda. Fatico a trovare la giusta tensione, e una volta finito, il capo mi sembra non avere sostegno, diventa moscio.
Mi ero ripromessa, all'inizio di quest'anno, di finire i lavori avviati e non iniziarne (troppi) nuovi fintanto che non avessi smaltito un po' di quelli in sospeso. Per questo mi sono data una mossa e l'ho terminato. Così, tra l'altro, ho recuperato le punte e il cavo che avevo bloccato su questo lavoro.
Il risultato finale, in sé, non è brutto, anzi. Credo di aver lavorato bene e il maglione è bello. Solo non è "il mio" maglione. Una volta indossato trovo che non si addica per niente alla mia figura.
"Poco male" dice mia figlia "lo indosserò io". E credo proprio che finirà nel suo armadio quanto prima.
Ora faccio una solenne dichiarazione: lana forever! Anche a ferragosto...

12 commenti:

  1. Quel "chi me l'ha fatto fare" mi ricorda qualcosa... non sai quanto ti capisco, lo penso ogni volta che guardo il cotone nelle mie ceste: perché l'ho comprato? Eppure qualcosa dovrò farne, prima o poi ;-)

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  2. @ knitting bear: il colmo è che un'amica ha fatto pulizia in casa della madre ormai troppo vecchia per lavorare a maglia e mi ha regalato una decina di matasse di cotone per un peso totale che passa i 3 kg... che ne farò???

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  3. Io lo trovo bellissimo...brava come sempre!

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  4. Bello come lavoro anche se io personalmente i traforati li faccio solo per sciarpe e scaldacolli in quanto la maglia traforata non mi piace proprio perché devo metterne un'altra sotto o si vede tutto. Per il tuo discorso sul cotone ti comprendo in pieno Elena, anche perchè parliamoci chiaro, questo lo dico come mio pensiero personale, di modelli di magliette in cotone ai ferri ce ne sono in giro parecchie, belle davvero, ma alla fine nelle calde giornate estive anche se sono scollate e con spalline sono sempre troppo pesanti da indossare, anche per questo che io il cotone non lo compro, l'ho lavorato si ma per i miei, io compro solo lana, anche se temo che, dato che mia mamma non tocca i ferri da quasi un anno, che mi toccherà finire i suoi lavori, però pazienza meglio che lasciarlo dentro l'armadio.
    Un piccolo consiglio che posso dare, anche se tu e le tue amiche siete molto più esperte di me è questo: io nel lavoro traforato, da principiante, per non dover disfare per un errore, utilizzo una valangata di segnapunti che mi indicano la fine del blocco di uno schema, in modo che se commetto un errore me ne accorgo praticamente subito, so che è antipatico avere un lavoro che sembra "l'esposizione dei bijoux" ma questo mi ha permesso di trovare errori che altrimenti avrei trovato qualche ferro dopo e avrei dovuto disfare tutto

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  5. @ Tamara Civati: ho fatto veramente pochissimi lavori in cotone, anche per il motivo che spieghi tu, ma questo mi piaceva moltissimo...

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  6. Dico tre parole: PROVA LA SETA.
    Se ti piace la lana, adorerai la seta, perfetta per l'estate.
    In effetti questo maglione non ti rende giustizia ma a volte capita di sferruzzare qualcosa che poi non indosseremo… a chi dice che non è mai capitato di certo dice una bugia! Solo davanti al capo finito si riesce a decidere… alcuni a sorpresa diventano dei must del guardaroba, altri invece finiscono nell'armadio di qualcun altro!

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  7. @ Tibisay: il mio primo approccio con la seta è stato quando ho testato il tuo "Sfogliatine". Dovrò riprovare...
    La mia fortuna è avere due figlie ormai grandi che si offrono volontarie per portare (meglio di me) il maglione in questione!

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  8. Anche io preferisco la lana, infatti lavoro esclusivamente lana in ogni sua variante; vedendo i lavori di Valentina, ho acquistato della seta che però non ho ancora lavorato.

    Per quanto riguarda il maglione, secondo me l'hai indossato su una maglia bianca, dovresti provare a portarla su una maglia di un colore diverso; io confeziono molte maglie lace ma non tutte stanno bene con il bianco sotto: il lavoro è traforato, e bisogna azzeccare il giusto "sfondo".

    Carissimi saluti! Paola

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  9. @ Paolaemargherita: ci ho pensato anch'io e ho deciso che proverò a indossarlo con una maglia scura sotto, ma nel frattempo è già finito nell'armadio di Benedetta :-( neanche ho fatto in tempo a pensarlo che se l'è già preso!

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  10. Sai che, sentendoti parlare spesso del fatto che le figlie si impossessano delle tue maglie, ora quando lavoro penso sempre al fatto che tra pochi anni anche la mia Margherita verrà a "ravanare" nel mio armadio....ti dirò che lavoro anche più volentieri, sapendo che li potrà usare anche lei!

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  11. @ PaolaeMargherita: guarda che è un'arma a doppio taglio: ci sono capi che ormai non posso più indossare se non dopo aver chiesto il permesso alla figlia, ed erano nati per me!

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