Ci sono progetti che partono sotto i migliori auspici e poi, chissà mai perché, rimangono lì, in attesa, mai conclusi, quasi dimenticati.
Questo progetto è uno di quelli. Ho partecipato, mesi fa, ad un workshop presso Unfilodi, per i primi approcci alla tecnica fair isle. Per una serie di circostanze non sono riuscita poi a proseguire, partecipando anche al secondo incontro.
Così mi è rimasto lo schema e la voglia di realizzarci quello per cui era nato.
Sono passate le settimane, e l'idea si è persa.
Ora, finalmente, è tornata a galla nella mia mente e mi sono detta: perché no?
Ad onor del vero devo dire che non l'ho realizzata in tondo, con gli steeks, come prevedeva il progetto originale, ma con i vecchi ferri piani che non uso ormai più da anni.
E' stato un po' un ritorno al passato, utile per insegnare alle mie allieve del mattino la tecnica a due colori, come si tengono i fili, come si passano sul rovescio del lavoro, bloccandoli. Ed è stato utile anche per me, per riprendere una lavorazione che non realizzavo più da tantissimo tempo (qui l'ultimo lavoro risalente a 25 anni fa). Sicuramente devo riprendere un po' la mano, la tensione dei punti non è perfetta e non sono pienamente soddisfatta. Anche i colori, poi, fanno molto tifosa del Milan (e non lo sono) ma era quel che avevo in casa...
Me gusta mucho!
RispondiEliminaAnna ma è bellissimo, è una tecnica che io ignoro, da brava ignorante, magari il prossimo anno ci provo.Scusa se poi non ti ho più scritto, ma il cappellino è venuto grazioso, un pò gonfio forse ,sono partita cercando di seguire lo schema ,ma poi, come mia consuetudine ho cambiato tutto.Ho un'avversione agi schemi .Grazie.
RispondiEliminaElena....scusa, è che la stanchezza gioca brutti scherzi, il tuo lavoro è bello, adoro l'il fairy isle. mentre scrivevo però ho visto la foto di Anna e mi è venuto in mente il cappelino che mi aveva consigiato.Scusa :OI
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