domenica 7 dicembre 2014

Lavori invernali

E' parecchio tempo che manco dal blog. Non è mancanza di voglia o di argomenti. Purtroppo è solo mancanza di tempo!
So che siamo tutte, più o meno, nella stessa barca e questo mi consola un po', ma ultimamente le giornate mi scivolano tra le mani come sabbia e arriva la sera troppo velocemente.
Sono rimasta indietro nel mostrarvi gli ultimi lavori, ma adesso mi prendo una pausa e cerco di rimediare.
Per prima cosa vi voglio parlare di un'esperienza interessantissima che ho vissuto il mese scorso.
Sono stata contattata da una restauratrice d'arte moderna, che non conoscevo, per collaborare con lei al recupero/restauro di un'opera di una famosa artista contemporanea, che ha subito dei danni e che andava restaurata.
Per ovvi motivi non posso citarvi il nome dell'artista, né quello dell'opera e tanto meno mostrare le fotografie. Quello che posso dirvi è che per qualche settimana ho lavorato ai ferri un materiale per me inconsueto: il filo di rame.
E' stato stimolante mettermi alla prova con qualcosa che non avevo mai neanche pensato di poter fare, ma la cosa più bella è stata lavorare a stretto contatto con la persona che mi ha commissionato il lavoro, donna di grande creatività, dalle grandi capacità ma soprattutto una "bella" persona. Piano piano, lavorando parecchie ore gomito a gomito, ci siamo aperte e conosciute. Non posso dire che sia nata un'amicizia nel vero senso del termine, ma certamente abbiamo imparato ad apprezzarci e conoscerci. Ci siamo scoperte in sintonia su alcuni aspetti e valori importanti, abbiamo raccontato di noi, delle nostre storie, delle nostre famiglie, dei nostri desideri.
E' stata un'esperienza arricchente, non solo sul piano professionale, ma soprattutto umano!

E' stata però anche una lavorata mica da ridere! A casa avevo Renato con l'influenza (grazie Benedetta che hai fatto da infermiera!) e io uscivo tutti i giorni per andare in laboratorio a sferruzzare, col pensiero di far quadrare tutti i vari impegni. Consegnato il lavoro il venerdì, il mercoledì successivo mi sono messa a letto io con la febbre!
Una settimana di influenza, dolori, dormite. Pensate che non avevo nemmeno voglia di prendere in mano i ferri... ero proprio malmessa!
Finita la mia, è arrivata l'influenza di Sara. Lei, per non farsi mancare niente, ha pensato bene di arrivare fino a 40° di febbre, con tutti gli annessi e connessi che questo comporta.
Morale della favola: mi sento piatta come una sogliola :-(
Avrei bisogno di recuperare un po' di energie, e invece in questo periodo si stanno muovendo positivamente un po' di fili che tessono trame interessanti sotto l'aspetto dei corsi.

Al di là dei corsi "istituzionali" che tengo ormai da anni a Cermenate (lunedì e venerdì) e a Lazzate (mercoledì e giovedì), da qualche tempo ne sto tenendo anche a Turate, il sabato.
Rossella e Massimo, titolari del negozio Piccole Fantasie, hanno creduto in me e si sono lanciati, investendo tempo ed energie nei corsi di maglia con i ferri circolari.
Nel mese di febbraio il negozio si trasferirà a Saronno e lì ci sarà a disposizione una sala più grande dove tenere i corsi, che stiamo già progettando e pianificando.
Il prossimo che terremo, tra fine gennaio e i primi di febbraio, vedrà la realizzazione del "Poncho con la treccia" che ho sferruzzato in anteprima per mostrarlo alle corsiste.


E' realizzato in alpaca, lavorato con i ferri n. 12 (pali della luce, per me, ma molto apprezzati da chi vuole vedere finito il lavoro in poco tempo) e si lavora in piano nella parte del "corpo", mentre i punti del collo vengono ripresi e lavorati in tondo a maglia legaccio.

Per conto mio ho lavorato anche ad un altro progetto, chiamato "Impalpabile leggerezza". Si tratta di una maxi-maglia in mohair, lavorata a maglia rasata con qualche inserto traforato, da regalare a Natale ad una cara amica. La posso mostrare qui perché lei non segue il mio blog, altrimenti sarei fritta!


Sui ferri, al momento, ho anche le "calze pizzosissime" per Anna, che spera di portarsele a Trieste quando rientrerà dopo le vacanze di Natale, ma è un'illusa... Chissà quando riuscirò a finirle! Sono alla base del polpaccio della prima calza, figuratevi un po'.
Copyright Mari Muinonen/tikru
copyright Mari Muinonen/tikru



Nel frattempo, giusto per non stare con le mani in mano, devo realizzare un giacchino a punto brioche con trecce, commissionatomi per un regalo natalizio. E lì la scadenza va rispettata! Meno male che si lavora con ferri del 7 :-)

Ecco qui, ho scritto un papiro! Si vede proprio che mancavo da tanto tempo...

4 commenti:

  1. ciao bentornata nono stante i tanti impegni....bei lavori

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  2. Buonasera signora .
    Ho trovato la sua spiegazione x caso sul top Down e siccome ho comprato i ferri da poco volevo in camminare in nuovo percorso di maglia che mi affascina tantissimo .
    Sono arrivata qui nel suo blog incuriosita dalla sua spiegazione. Le debbo fare i miei complimenti sinceri per i suoi splendidi lavori veramente meravigliosi 👏👏 La invidio un poco xché io sono solo una principiante. Mi sembra che non ci siano le spiegazioni ho sbaglio .Volevo saper SR possibile quanti punti avviare x il poncio?
    Si lavora con i ferri circolare?
    Le sarei grata se volesse aiutarmi .
    Mille Grazie di 💟
    Le auguro un felice anno .
    Buona serata 🌼🌿🌼

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    1. Buongiorno Mirella, a dire il vero non mi ricordo esattamente quanti punti ho avviato. Dipende dal numero dei ferri e da quanto si vuole lungo il poncho. Si lavora con i ferri sia piani che circolari. Il primo pezzo è quello della mantellina vera e propria e si lavora in piano. Ottenuta la misura desiderata (circonferenza delle spalle) si cuce per ottenere un anello. A questo punto con i ferri circolari si raccolgono le maglie in tondo per il collo.
      Se non ricordo male la mantellina prevedeva la tecnica dei ferri accorciati per essere più stretta sul lato verso il collo

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  3. Buona sera cara 💋
    Ho guardato bene il lavoro e la sua spiegazione, mi esercito con i ferri, piu avanti ci provo.
    Mille grazie di tutto 💟
    Buon Anno .
    Notte 🌜🌜🌜

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