venerdì 18 luglio 2014

Calze a coste

Quest'estate così anomala, così fresca per non dire a volte proprio fredda, mi ha invogliata a lavorare la lana.
Non ho bisogno, a dire il vero, di essere stimolata in questo senso... Non amo il cotone né da lavorare né da portare.
Trovo che i capi realizzati con questo filato siano troppo caldi quando si dovrebbero indossare. Canotte, magliette e simili sono sempre troppo pesanti, anche se lavorate con un filato sottile e al contrario, a parte poche eccezioni, sono troppo freddi quando serve coprirsi.
Potrei lavorare la seta, o il lino, o il bambù, o simili, ma le sensazioni che mi dà la lana non me le offre nessun altro filato.
Così, complice la temperatura esterna che non ha permesso sino ad ora di sudare, sto lavorando a più non posso per cercare di smaltire la coda di lavori che devono assolutamente essere pronti per l'autunno.
Perchè la scadenza? Perché in ottobre ricominceranno i miei corsi "istituzionali" a Lazzate e Cermenate e, se tutto andrà bene, ne partiranno altri in località limitrofe.
Dato che proporrò progetti diversi, mi sembra il minimo che io abbia già un prototipo del capo pronto da far vedere e magari provare. Ecco perché bisogna che io mi dia una mossa e lavori a ritmo serrato.
Il mio primo impegno era l'abito per Sara: fatto.
Poi c'erano le calze per il corso del lunedì mattina: finite anche quelle, eccole qui


Sono realizzate toe-up, utilizzando il Judy's magic cast on per la punta e il tallone è lavorato a coste con punti passati.
Si tratta di uno dei modelli base che ho preso da questo libro 


Me lo sono regalato qualche tempo fa, un bel po' di tempo fa ad essere sincere, e non l'ho mai neanche guardato, chissà poi perché. Ora mi è venuta una gran voglia di calze, suggerimento arrivato anche dalle mie allieve, e così pian piano le sto provando a partire dai modelli base per avventurarmi poi con quelli più complessi.
Il filato usato per quelle tutte colorate che ho mostrato sopra è Regia, filato per calze morbido e sottile. E' stato un vero piacere lavorarlo; ho provato anche a disfare e ricominciare e non si è minimamente sciupato.
Penso che lo utilizzerò ancora. Con un gomitolo da 50 gr (210 metri circa) ho realizzato un calzino taglia 37/38 con la gamba alta circa 20 cm e me ne è avanzato ancora un po'. Ho lavorato il piede e la prima parte della gamba con i ferri n. 2 per passare poi al 2.5 e infine al 3. Sono lavorate tutte a costa 1/1 ma il tipo di filato, a mio parere, rende meglio se lavorato a maglia rasata. Infatti la pianta del piede mi piace di più che non la lavorazione a coste, ma tant'è...
Ora sui ferri ho un cappottino per Anna. E' arrivato il gran caldo, ma sono oltre la metà del lavoro e quindi non mi farò spaventare dal termometro. Ventole che vanno a tutto spiano e potrò continuare a lavorare la mia amata lana!

2 commenti:

  1. Eccole le calze, ne avevi parlato qualche post fa :) io non mi sono mai cimentata con la tecnica toe-up, su certe cose sono un po' pigra...il tempo di mettermi a leggere le spiegazioni e ho già sferruzzato il calzino tradizionale (almeno così pensa la mia mente pigra!).
    Magari posso venire ad uno dei tuoi corsi, che dici??? :)
    Un abbraccio!

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    Risposte
    1. Se solo non fossimo a centinaia di chilometri di distanza... :-)

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